Google AMP

Google AMP: non è un Mobile per lenti

ottobre 28, 2015 3:47 pm

Fretta molta, pazienza poca. Se è vero che la navigazione mobile richiede per sua stessa natura grande velocità e immediatezza dei contenuti, le modalità di fruizione delle news da tablet e smartphone impongono ritmi ancora più frenetici, che sono inversamente proporzionali ai livelli di sopportazione degli utenti verso caricamenti di pagina troppo lenti, ormai irrimediabilmente sprofondati sottozero (e stiamo parlando, naturalmente, di pochi, pochissimi secondi).

Per stare al passo dei suoi più impazienti utenti 2.0, Google mette il turbo e con AMP (acronimo di Accelerated Mobile Pages) propone notizie leggere e super-rapide, capaci di caricarsi a velocità di clic.

Seppur ancora in fase sperimentale, questa piattaforma open source – la risposta di Big G agli Instant Articles di Facebook – potrebbe modificare per sempre il mondo dell’editoria digitale, che riuscirà finalmente a offrire ai propri lettori pagine letteralmente “accelerate” senza dover rinunciare alle tanto care e preziose (per gli editori) inserzioni pubblicitarie, in quanto è assicurata l’immunità all’azione di ad blocking.

Un mix ben dosato, quindi, di user experience e advertising che ha l’obiettivo di accontentare tutti (i lettori e i media), in un’ottica di avere un sito web mobile sempre più Mobile Friendly, e che restituirà agli utenti, nella sezione che precede i risultati della SERP, una rassegna di contenuti giornalistici facilmente consultabili e sempre in primo piano rispetto agli annunci, sì presenti ma ridisegnati in modo da non distrarre eccessivamente la lettura.

Ma attenzione: i contenuti disponibili attraverso AMP non saranno favoriti nell’indicizzazione di Google News.

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